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Verso un margine di miglioramento

Mentre nel settore giornalistico i compensi sono in calo da anni, nel campo delle pubbliche relazioni è ancora possibile realizzare buoni guadagni, anche per giornalisti e fotografi freelance. Ma quali sono le tariffe realisticamente applicabili?

Fino a vent’anni fa era impensabile per i giornalisti mettere mano alla penna e scrivere per conto di aziende, amministrazioni, partiti e associazioni. Troppo grande era infatti il timore che, frequentando l’industria della manipolazione, sarebbero diventati loro stessi manipolabili. Oggi, invece, il rapporto tra giornalismo professionale e pubbliche relazioni (PR) si è fatto più disteso. Chi è in grado di operare una chiara distinzione tra i due settori può svolgere incarichi di PR pur praticando la professione di giornalista indipendente. Attualmente è molto raro che un professionista freelance della comunicazione e dei media non affianchi all’attività giornalistica, in qualche modo, incarichi in ambito PR e Corporate Communication. Ma quali sono i compensi che possono essere richiesti nell’ambito di incarichi in questi settori? Mentre per la redazione di articoli giornalistici si faceva riferimento al “Regolamento concernente i salari minimi e gli onorari minimi”, quando c’erano i contratti collettivi di lavoro, per quanto riguarda il settore PR e pubblicitario mancano raccomandazioni sindacali in merito. «È un tema che intendiamo affrontare prossimamente nella Commissione freelance e nel comitato della divisione Stampa», afferma Stephanie Vonarburg, segretaria centrale di syndicom. Se ne parlerà nella Giornata dei Freelance il 3 settembre a Zurigo. È chiaro che i valori di riferimento riguardo a questi compensi per lavori su commissione svolti in proprio non possono essere stabiliti in termini assoluti, per non incorrere nel rischio che venga contestata l’accusa di stringere accordi di cartello. Questo è anche il motivo per cui le associazioni delle agenzie pubblicitarie non rilasciano alcuna raccomandazione specifica in merito agli onorari. Quello che fanno è però pubblicare dati. PR Suisse, l’Associazione Svizzera di Relazioni Pubbliche, rileva periodicamente tra i suoi membri l’andamento dei prezzi per servizio. Anche l’Associazione dei redattori di testi pubblicitari, per quanto molto più piccola, indica le tariffe dei propri membri nel rapporto “Marktmonitor”. Il valore più significativo è quello mediano, ovvero quello rispetto al quale la metà delle tariffe rilevate sta al di sotto, l’altra metà al di sopra. Il compenso mediano per gli incarichi di redazione di testi pubblicitari e creativi è di 160 franchi all’ora.

Raramente le giornaliste e i giornalisti freelance hanno un’autostima tale da richiedere compensi simili. Il mercato, soprattutto in Ticino, è molto al di sotto di queste quotazioni. Va peraltro tenuto presente che gli onorari vengono pagati al lordo; dall’importo fatturato va quindi dedotto un buon 25 per cento sotto forma di contributi dei datori di lavoro e dei lavoratori per la cassa pensione e l’AVS.

Anche per molti fotografi il modello aziendale sta subendo una fase di cambiamento. Ad esempio, lo zurighese Markus Forte, membro della Commissione freelance di syndicom, all’inizio della sua carriera, dieci anni fa, aveva esclusivamente clienti appartenenti al settore dei media. Oggi, a causa delle misure di austerità delle case editrici, realizza solo la metà del suo fatturato con giornali e riviste.

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