L’healthy ageing, una nuova filosofia di vita
Il notevole aumento della durata della vita media verificatosi in Occidente a partire dalla seconda metà del ’900 è stato soprattutto il frutto dell’aumentata disponibilità di cibo e del miglioramento dell’igiene nelle abitazioni e sul posto di lavoro. Le scoperte scientifiche in campo medico hanno svolto senz’altro il loro ruolo, in particolare per quel che riguarda la lotta alle malattie infettive e la prevenzione dei disturbi circolatori cardiaci e cerebrali, ma non sono state, almeno sino ad oggi, veramente determinanti nel rendere possibile quello che è stato, da ogni punto di vista, un fenomeno di portata epocale. Basti pensare che, nel 1910, in Ticino, un uomo viveva in media 45 anni e una donna 50, mentre oggi l’attesa di vita alla nascita è di 77 anni per gli uomini e di 84 per le donne! Molti studiosi pensano che, nel corso dei prossimi anni, questi numeri sono destinati a crescere ancora e che non è improbabile che la vita media si allunghi sin oltre i 90 anni. Il privilegio di vivere così a lungo è, però, controbilanciato dalla prospettiva di trascorrere gli ultimi anni in cattiva salute, afflitti dalle malattie croniche e dalla dipendenza che caratterizzano oggi l’esistenza di molte persone anziane. Di questo problema si occupano, con sempre maggiore attenzione negli ultimi anni, la Geriatria e la Gerontologia. La prima studia come si sviluppano e come possono essere affrontate le patologie, spesso croniche e complesse, che colpiscono gli anziani. La seconda dei fenomeni sociali, politici ed economici che derivano dall’allungamento della vita e dall’invecchiamento della società. Le malattie croniche, e l’invalidità che ne deriva, causano, infatti, gravi sofferenze a chi ne è afflitto ma, in società in cui i giovani sono sempre più rari e le persone attive sul lavoro meno numerose, anche importanti problematiche a livello sociale, sanitario e finanziario. I Geriatri hanno quindi compreso l’estrema importanza di un approccio preventivo volto a preservare più a lungo possibile la salute e l'indipendenza funzionale delle persone anziane, con il duplice scopo di migliorarne la qualità di vita e di preservare un rapporto numerico sostenibile tra chi lavora e cura e chi deve essere curato. Grazie alle tante scoperte scientifiche che hanno permesso di meglio capire i fenomeni biologici che stanno alla base dell’invecchiamento e dell’insorgenza delle malattie, sappiamo oggi che è veramente possibile “investire” sulla qualità del proprio invecchiamento e che molte malattie croniche sono più il risultato di abitudini di vita sbagliate che di un destino ineluttabile. Si è così sviluppato il concetto dello “healthy ageing”, dell’invecchiamento di qualità. Esso si basa su quattro cardini: l’alimentazione equilibrata, la rinuncia al fumo e all’alcool in eccesso, l’attività fisica regolare e il pensiero positivo.
Dal punto di vista nutrizionale è importante assumere almeno quattro porzioni al giorno di frutta e verdura fresche e ridurre il consumo di carboidrati (zucchero, pane, pasta, riso e patate) in favore di quello di proteine (carne, pollo, tacchino, pesce, uova, formaggi duri). I carboidrati, infatti, favoriscono l'aumento della massa grassa corporea e dei disturbi che ne conseguono, quali il diabete e l’ipertensione. Le proteine, invece, aiutano a preservare la massa magra, in particolare i muscoli, indispensabili per mantenere la forza,
la postura e la mobilità. Frutta e verdura sono ricche di sostanze benefiche, che svolgono delle funzioni detossicanti di fondamentale importanza per la prevenzione delle malattie cardio- e cerebrovascolari nonché di quelle oncologiche. L’assunzione quotidiana di tre-quattro noci, di un quadratino di cioccolato amaro ad alto contenuto di cacao e di almeno 300 mg di Omega-3 si è anche dimostrata molto salutare.
L’astensione dal fumo, dall’alcool eccedente il bicchiere di vino a pasto, dal consumo di zucchero libero e di dolcificanti naturali è indispensabile per chi voglia vivere a lungo in salute. Gli effetti devastanti sull’organismo di tali sostanze sono stati ampiamente provati e il loro utilizzo pone veramente le basi per una qualità di vita assai triste.
Anche l’attività fisica regolare è importantissima e può essere praticata, in base alle attitudini personali e all’età, con modalità differenti. Col passare degli anni gli sport più impegnativi, quali l’alpinismo, lo sci da discesa e il tennis, lasciano spazio ad attività quali il nuoto, lo sci di fondo, il ballo e le lunghe camminate. L’importante è muovere ed esercitare, in modo regolare ed equilibrato, ossa, articolazioni e muscoli oltre che il cuore e la respirazione. L’invecchiamento ne sarà rallentato, con grande vantaggio per il benessere personale.
Vi è poi, importantissima, l’attitudine psicologica positiva nei confronti della vita. È questo, forse, il punto più difficile da sviluppare per chi non vi sia portato naturalmente. D’altra parte, sappiamo bene come la mente eserciti un controllo molto forte sul funzionamento del corpo. Già gli antichi romani dicevano mens sana in corpore sano: psiche e soma sono un tutt'uno e non è possibile sentirsi bene se entrambi non sono in equilibrio. È, questo, un tema assai complesso, che non è possibile sviluppare in queste poche righe. È chiaro, però, che un approccio positivo alla vita, la capacità di godere dei momenti buoni, di superare con meno danno possibile quelli cattivi, di provare buoni sentimenti, di amare se stessi e gli altri, sono certo legati all’educazione, alle esperienze giovanili e alle traversie della vita, ma sono anche il frutto di una lucida determinazione e di uno sforzo personale costante.
In sintesi, l’Healthy ageing è un modo d’approcciare la vita e di investire sulla qualità del proprio invecchiamento che riunisce conoscenze e concetti antichi e modernissimi. È un messaggio di speranza ed è semplice, alla portata di tutti. Ciascuno, in base a quel che cerca e vuole, potrà trarne gli spunti per una vita migliore.
Dr. med. Pio Eugenio Fontana