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Donne, eliminare le differenze salariali

Nel suo progetto relativo alla modifica della legge federale sull’uguaglianza tra uomo e donna (Legge sulla parità dei sessi LPar), il Consiglio federale ha illustrato le misure statali programmate. Per syndicom, il progetto di legge è troppo annacquato e per questo chiede ulteriori misure. Inoltre, nella lotta alla discriminazione salariale la Confederazione deve assumersi una maggiore responsabilità.

 

L’effettiva realizzazione della parità salariale non è stata ancora raggiunta. La differenza salariale nell’economia privata attualmente ammonta al 15,1 per cento (UFS, Rilevazione struttura dei salari RSS 2014). Il progetto riguardo al “dialogo sulla parità salariale”, che si basava su verifiche salariali volontarie, è fallito: con soltanto 51 aziende partecipanti, l’obiettivo delle 100 non è stato nemmeno lontanamente raggiunto. Tra l’altro, quasi la metà di queste aziende sono statali o parastatali. Per realizzare il mandato costituzionale, vecchio ormai di ben 35 anni, di un salario uguale per un lavoro di uguale valore, urgono misure statali vincolanti.

Ecco perché syndicom considera fondamentale eseguire analisi salariali regolari, almeno ogni tre anni. Fino al 2020 questo provvedimento dovrà essere messo in pratica per la prima volta presso tutte le aziende. Nel farlo, la responsabilità per i controlli regolari non deve essere delegata soltanto alle aziende e agli organi esterni di controllo. Anche lo Stato deve diventare attivo e verificare i controlli salariali interni alle aziende attraverso controlli a campione.

Inoltre, nel caso di una non ottemperanza alla legge – ovvero nel caso che questi controlli non vengano effettuati, o se non vengono pubblicati i risultati e nel caso di una rinuncia a correggere una discriminazione salariale evidenziata – devono seguire sanzioni statali. Per syndicom è importante che nei controlli delle aziende i sindacati vengano obbligatoriamente coinvolti e possano essere rappresentati in una commissione tripartita federale. Soltanto così verrà garantita la trasparenza nei confronti dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

* Patrizia Mordini è responsabile delle pari opportunità syndicom.

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