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I promotori delle liberalizzazioni alla ribalta

Il Consiglio nazionale ha deciso in via definitiva di ampliare gli orari di apertura dei negozi presso i distributori di benzina. La decisione determina l’estensione del lavoro domenicale e l’introduzione di un’attività 24 ore su 24 nell’ambito del commercio al dettaglio. syndicom presenterà un referendum contro la proposta insieme ad altre organizzazioni di sinistra ed ecclesiastiche.


Come se i dipendenti nel commercio al dettaglio non fossero già sufficientemente oberati per via delle attività frenetiche durante il periodo natalizio, in cui, a causa delle vendite domenicali, le settimane di sei giorni lavorativi sono all’ordine del giorno, il Parlamento acuisce la situazione. Con 112 voti a favore e 63 contrari, il Consiglio nazionale ha dato il via libera all’apertura ininterrotta in futuro dei negozi presso i rifornitori di benzina.

 

In questo modo, secondo la maggioranza in Parlamento, si può colmare un ”vuoto amministrativo“, nello specifico il fatto che i negozi ai distributori di benzina possono vendere solo caffè e sandwich tra la 1 e le 5 di notte. La nuova regolamentazione riguarda ”solamente“ i negozi presso i rifornitori di benzina sulle ”strade principali con traffico“. Questa definizione è venuta in mente al Consiglio federale al fine di trovare una maggioranza che appoggiasse la proposta del consigliere nazionale del PLR Christian Lüscher. Quest’ultimo aveva chiesto l’apertura 24 ore su 24 su tutte le strade principali. È interessante capire come la nuova definizione verrà interpretata a livello giuridico.

 

Poiché una cosa è chiara: con questa regolamentazione viene spalancata ampiamente la porta ad attività 24 ore su 24 nell’ambito del commercio al dettaglio e viene minata la Legge sul lavoro. I concorrenti chiederanno condizioni analoghe, cosicché ancora più dipendenti attivi nella vendita dovranno eseguire un’attività notturna dannosa per la salute e lavorare di domenica in modo asociale.


Allo stesso modo il Consiglio degli Stati, nel corso della stessa settimana, ha trasmesso una mozione del politico del PLR Fabio Abate. Sotto la copertura della ”promozione turistica“, si vuole consentire il lavoro domenicale nel comparto della vendita in ”spazi economici“ estesi (finora ciò era possibile ”solo“ nelle regioni turistiche). Inoltre il lavoro domenicale dovrò poter aver luogo durante tutto l’anno e le limitazioni finora in vigore devono essere eliminate: viene così introdotto, in modo esteso e senza controlli, il lavoro domenicale.


Tuttavia su queste deregulation il Parlamento non ottiene il consenso del popolo. Degli ultimi dieci attacchi volti all’estensione degli orari di apertura dei negozi a livello cantonale, nove sono stati respinti: il fabbisogno sul piano dei consumi è chiaramente coperto. Ma non interessano al Parlamento nemmeno gli effetti sulla salute della società del consumo 24 ore su 24. Si tratta di una prova d’incapacità: evidentemente per i politici la cosiddetta libertà economica è più importante della tutela dei dipendenti. Non possiamo né vogliamo accettarlo e questa è la ragione per cui ricorreremo al referendum.

 

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