Nell’interesse degli operatori della cultura
A inizio marzo il gruppo di lavoro sui diritti d’autore (AGUR12/2), istituito dalla consigliera federale Sommaruga, ha terminato il proprio lavoro e raggiunto un compromesso. I delegati di Suisseculture hanno approvato l’accordo. Nonostante alcune concessioni, i risultati sono stati superiori alle attese.
Per combattere la pirateria in Internet si raccomanda di adottare alcune misure previste dal diritto vigente. In tal modo sarà più facile perseguire su larga scala i reati penali commessi dagli operatori illegali. Ai provider di hosting svizzeri è vietato ospitare piattaforme di pirateria e in caso di violazioni contro il diritto d’autore commessi sui loro server sono tenuti alla rapida rimozione dei contenuti in questione. Inoltre, secondo una procedura denominata «stay down», devono garantire che i contenuti cancellati in quanto lesivi del diritto d’autore non vengano nuovamente pubblicati in rete.
Non si è giunti invece a un compromesso in merito alle misure di blocco da parte degli access provider (i cosiddetti blocchi della rete) né all’invio di avvisi espliciti in caso di violazioni gravi del diritto d’autore tramite reti peer-to-peer.
Sulla via della modernizzazione
del diritto d’autore
In seno al gruppo di lavoro sono state negoziate numerose e importanti misure volte a modernizzare il diritto d’autore in Svizzera.
Il pacchetto prevede i seguenti vantaggi per utenti e consumatori:
- l’istituzione di un privilegio d’inventario che consente ad archivi e biblioteche di migliorare l’accessibilità al loro materiale per via elettronica;
- una restrizione del diritto d’autore, secondo la quale l’utilizzazione di opere per scopi scientifici è esente da compenso;
- il via libera alla pubblicazione di opere orfane, ovvero frutto di autori sconosciuti.
A favore degli operatori culturali il pacchetto prevede l’introduzione di:
- proroga della durata della protezione per i diritti di tutela affini;
- una protezione delle opere fotografiche;
- un compenso per autori e interpreti nei confronti degli offerenti di video on demand;
- una licenza collettiva estesa;
- misure tese a ottimizzare la procedura in materia di approvazione delle tariffe;
- una dichiarazione elettronica degli utenti alle società di gestione.
Niente accordo sulle nuove forme di compenso
I rappresentanti degli utenti non hanno accettato le istanze avanzate dagli operatori culturali per quanto concerne le nuove forme di compenso. Le richieste presentate dagli autori nell’ambito dell’AGUR, e che sono rimaste lettera morta, prevedevano l’introduzione di compensi ragionevoli per il prestito di libri, la vendita di opere d’arte (diritto di seguito) e l’utilizzo online di opere giornalistiche. Tali diritti al compenso sono collaudati nell’Unione europea e compatibili con la normativa sul diritto d’autore attualmente in vigore. I rappresentanti degli utenti hanno inoltre del tutto ignorato le vere misure di modernizzazione, che riguardavano ad esempio l’istituzione di un compenso da parte degli archivi cloud. Ciononostante, i risultati ottenuti da autori e interpreti sono stati superiori alle attese.
La palla passa al Consiglio federale
I delegati di Suisseculture che hanno fatto parte dell’AGUR hanno dato la loro approvazione a questo compromesso che ha il sostegno di tutti i partecipanti al gruppo di lavoro. Per giungere a questo risultato è stato necessario cedere su qualche punto. Suisseculture appoggerà l’implementazione del compromesso a condizione che la controparte non si tiri indietro rispetto a quanto concesso invece ad autori e interpreti. La consigliera federale Sommaruga si è impegnata a sottoporre il pacchetto al Consiglio federale prima della pausa estiva.
Suisseculture, l’associazione mantello degli operatori della cultura e dei media, continuerà, assieme alle associazioni e organizzazioni partner, a mettere in campo tutte le sue forze per la difesa dei diritti di autori e interpreti e per una loro equa remunerazione. Anche syndicom è membro di Suisseculture.
*Hans Läubli è direttore di Suisseculture