Conferita l’obbligatorietà generale al CCL per il settore dell’infrastruttura di rete

Negli ultimi anni ci siamo impegnati per ottenere, insieme alle due associazioni professionali AILC, l’Associazione imprese di costruzione Linee aeree e Cavi e SNiv, e l’Associazione svizzera dell’infrastruttura di rete, la dichiarazione di obbligatorietà generale del contratto collettivo di lavoro (CCL) per il settore dell’infrastruttura di rete. Adesso dal 1° ottobre 2018 è stato dichiarato obbligatorio formando dunque un quadro vincolante per la protezione dei lavoratori di cui approfittano oltre 2500 dipendenti.
Un importante passo in un settore in crescita
Accanto a tutti gli altri rami accessori dell’edilizia, che nel frattempo sono regolamentati quasi tutti da contratti collettivi di lavoro con obbligatorietà generale, adesso finalmente anche il CCL per il settore dell’infrastruttura di rete ha ottenuto l’obbligatorietà. Considerando gli incarichi miliardari che pioveranno su questo ramo da qui ai prossimi anni, si capisce bene quanto il settore aspettasse questa decisione al fine di poter competere ancora con i concorrenti dall’estero. Con l’obbligatorietà generale nel settore dell’infrastruttura di rete si colma una grossa lacuna nel sistema dei CCL obbligatori ed essa condurrà presto ad una notevole stabilizzazione delle condizioni di mercato e di lavoro.
Chi approfitta della DOG?
Con l’obbligatorietà generale l’ambito di applicazione del CCL si espande oltre le ditte associate e raggiunge anche tutti i lavoratori temporanei mediati a ditte assoggettate e tutti i fornitori stranieri di servizi. Accanto alle ditte estere che intendono eseguire in Svizzera attività d’infrastruttura di rete con proprie squadre, questa decisione assoggetta al CCL anche i lavoratori distaccati dall’estero che possono farsi assumere fino ad un massimo di 90 giorni da ditte svizzere d’infrastruttura di rete.
Ecco cosa apporta il CCL dichiarato di obbligatorietà generale
Del CCL per il settore dell’infrastruttura di rete a cui ora è stata conferita l’obbligatorietà generale approfittano oltre 2500 lavoratori in tutta la Svizzera. D’ora in avanti tutti i lavoratori godranno di:
- Chiari salari minimi: a seconda della formazione e specializzazione si va da un salario minimo di 3750 fino a oltre 6000 franchi (legge: nessuna disposizione).
- 42 ore di lavoro/settimana (legge: 45 ore).
- Indennità chiaramente definite per lavoro notturno, domenicale e in galleria come per servizio di picchetto.
- Obbligo di registrare regolarmente il tempo di lavoro.
- Obbligo ben definito di redigere un contratto di lavoro scritto e fissarci la percentuale lavorativa.
- 13ma mensilità.
- Rimborso spese.
- In caso di licenziamento: obbligo di ricevere disdetta scritta (legge: nessuno obbligo di disdetta scritta).
- Almeno 25 giorni di ferie (legge: 20 giorni) per tutti e diritto ad un minimo di 8 giorni di ferie retribuiti (legge: 1 giorno).
- In caso di malattia o infortunio 80% salario dal 1° giorno di malattia fino a max. 720 giorni (legge: da 21 a max. 273 giorni a seconda del periodo d’impiego).
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