Ritratto della delegazione del negoziale

"Migliorare il CCL aziendale Posta CH"

«I diritti dei dipendenti e il miglioramento delle condizioni di lavoro sono sempre stati una priorità per me»,

afferma Patrick Savary, addetto al recapito dei pacchi di Vaud. Dopo le trattative del 2020, questa è la seconda volta che fa parte della delegazione di syndicom che rinegozia il contratto collettivo di lavoro aziendale Posta CH con i dirigenti della Posta. La sua motivazione sembra chiara.

La delegazione di syndicom è composta da otto membri del sindacato e dipendenti della Posta che danno un volto alle colleghe e ai colleghi e rappresentano la loro voce. Sono accompagnati dai quattro segretari centrali del settore Logistica. La prima tornata di negoziati si è svolta alla fine di novembre presso la sede centrale della Posta Svizzera a Wankdorf, a Berna. Il CCL Posta CH regola le condizioni di lavoro di molte migliaia di dipendenti, in particolare quelli delle due società del gruppo Servizi logistici (lettere e pacchi) e RetePostale (uffici postali).

Le trattative con la Posta Svizzera sul «CCL di domani» stanno quindi entrando nel vivo. Dalla fine dell'estate, il settore Logistica di syndicom sta già negoziando il CCL mantello con l'obiettivo di ampliare questo accordo. Il CCL mantello intende offrire a tutte le colleghe e a tutti i colleghi del gruppo della Posta una protezione sotto lo stesso tetto e rafforzare la parità dei diritti per tutti i dipendenti. Ora stiamo entrando nella seconda fase di queste trattative, il CCL aziendale della Posta CH. I negoziati si protrarranno presumibilmente fino alla primavera del 2024. Per Christel Terreaux, consulente alla clientela di un contact center, «i negoziati saranno difficili. Si tratterà di difendere quanto acquisito finora e di migliorare il nostro contratto collettivo». Vuole «un buon CCL per gli impiegati della Posta», afferma Daniel Trösch, spiegando la motivazione che lo spinge a impegnarsi in queste trattative. Lavora alle macchine di smistamento in un centro lettere e pacchi.

Quando le viene chiesto cosa vuole ottenere nelle trattative, Sharon Peduzzi, consulente alla clientela di RetePostale, lo dice a chiare lettere: «Migliori condizioni di lavoro e migliori salari!» Sulla base dei risultati di un ampio sondaggio condotto tra i dipendenti della Posta, gli organi competenti di syndicom hanno elaborato rivendicazioni concrete. Queste possono essere suddivise nelle seguenti aree: sistema salariale, orari di lavoro e pianificazione dell'impiego, misure di tutela della salute, rafforzamento della protezione contro il licenziamento (soprattutto per i dipendenti più anziani) e diritti degli apprendisti.

Christophe Plaze, conducente di autopostale, ha le idee chiare su come intende far valere le sue richieste nei confronti del datore di lavoro: «Gli esempi concreti tratti dalla vita lavorativa quotidiana sono spesso gli argomenti migliori». Bisogna anche «enfatizzare le rivendicazioni», dice con forza Marius Lüdi. Lui è un addetto al recapito in un tour misto: «Essere sempre gentili non paga».

L'umore al lavoro «non è molto buono al momento, perché ci saranno cambiamenti anche nel nostro team», dice Petra Hösli, consulente alla clientela di PostFinance. Vuole «fare qualcosa per garantire che tutti i dipendenti stiano bene». È sicuramente d'accordo con la sua collega di PostFinance Anita Jochum quando dice che lo fa «per tutti i suoi colleghi della Posta» e allo stesso tempo promette: «darò il massimo». Un impegno totale, per il «CCL di domani».

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